“La bocciatura sistematica delle iscrizioni per il ballottaggio: la luce della democrazia si trasforma in un’ombra opprimente”. In ogni democrazia il principio cardine è il rispetto della volontà degli elettori e la loro massima possibilità d’accesso alla partecipazione. La volontà degli elettori deve essere libera, serena non riconducibile ad un interesse proprio diretto. Stanotte al Comitato di garanzia delle primarie Italia Bene Comune di Pistoia è stato deliberato, con mia assoluta contrarietà di respingere la stragrande maggioranza di richieste di iscrizioni al ballottaggio di domenica prossima. Lo si è fatto nonostante fosse chiaro e lampante che chi si fosse iscritto tra giovedì e venerdì lo avesse fatto, non solo in assoluta buona fede, ma soprattutto non cercando di ottenere un benché minimo vantaggio personale da tale partecipazione (a meno che non si consideri un vantaggio personale essersi recati nella sede del PD provinciale o aver mandato mail o fax e poi recarsi alle urne e pagare l’obolo dovuto). Prima la cassazione, praticamente totale, è toccata a tutte le mail inviate tramite il server www.domenicavoto.it in quanto la Commissione pare le abbia identificate (sono probabilista perché io stato scrivendo una nota di contestazione delle operazioni e per questo non potevo seguire tutto nel minimo dettaglio) come tutte inviate da un medesimo server e questo fosse illegale. Di queste mail, circa un migliaio tanto per intendersi, ne sono state aperte alcune a campione e nonostante avessero scritto in chiaro nome, cognome, mail ed altri dati sensibili del mittente sono state tutte “classificate tecnicamente irricevibili”. Per quanto poi ho potuto assistere, mentre ero impegnato a scrivere le mie contestazioni, allo spoglio delle altre 500/600 richieste di iscrizione cartacee ho ascoltato ameni commenti sulle spiegazioni date, qualche superficiale considerazione e poco altro, tuttavia ben poco di quello cui ho assistito mi ha fatto sorgere cristallino il suono della parola “garanzia”. Vero potrebbe anche essere che alla stretta lettura di codici e postille, lettere e circolari, i 1500 e più richiedenti fossero in un qualche difetto rispetto ad un regolamento cambiato e mutato più volte in corso d’opera, ma in fondo cosa chiedevano mai questi cittadini della provincia di Pistoia? Chiedevano l’autorizzazione a partecipare ad una festa della democrazia e della partecipazione. Si offrivano per versare un obolo in denaro affinché questi esercizi di democrazia partecipata abbiano ancora la forza e la credibilità di essere presenti sul territorio della politica italiana. Avevano varcato la porta di una sede di partito per affermare con forza “Noi crediamo nel centro-sinistra, nelle sue primarie, nei suoi candidati”. Purtroppo tutte queste persone rimarranno fuori dalla porta, potranno solo guardare gli altri che partecipano a questo splendido momento di democrazia chiedendosi cosa abbiano loro in meno o di diverso rispetto a chi può parteciparvi. Io avrei voluto dire a ciascuno di loro “La profonda sincerità è la sola base del talento così come del carattere, su questa roccia dobbiamo edificare. Solo mettendoci a nudo noi ci rivestiamo della divinità originaria. Rendendoci vulnerabili, in realtà diventiamo invincibili: non vinceremo sempre, ma non saremo vinti mai”. Purtroppo l’unica cosa che sapranno è che ci sono regole che, per qualcuno, valgono più di democrazia e partecipazione e mentre a me fanno paura le regole che mettono troppi paletti, altri temono la partecipazione. Riccardo Fagioli Coordinatore Comitati Matteo Renzi Provincia di Pistoia