FIRENZE – Le organizzazioni sindacali di categoria, Filcams, Fisascat e Uiltucs regionali ribadiscono la contrarietà alle aperture delle prossime festività del 25 aprile e Primo maggio e chiedono il rispetto del significato e del valore sociale di dette festività. Le liberalizzazioni degli orari e le aperture domenicali e festive attuate in questo ultimo anno, sostengono, non hanno portato nessun beneficio all’occupazione, nessun aumento dei consumi, ma hanno aumentato la precarietà e l’assenza di ogni regola minima di concertazione sulla programmazione delle aperture e degli orari di lavoro. “Inoltre riconfermiamo la contrarietà alla liberalizzazione degli orari commerciali previsti dall’art.31 del decreto legge “salva-Italia”, condividendo la raccolta di firme per chiedere la revoca di tale legge – si legge in una nota congiunta – .Esprimono nuovamente la volontà di normare, con il confronto fra le parti sociali e istituzionali, la materia delle aperture domenicali e festive, demandando ai territori, previa concertazione, la loro definizione, per un modello sostenibile del commercio, per città più vivibili, all’insegna della cultura e non del solo consumo, per una maggiore contrattazione in difesa dei più deboli, per la difesa dei valori civili e religiosi che non possono e non debbono essere contrattati”, per questo, proclamano lo sciopero per l’intera giornata per le prossime festività del 25 aprile, Primo maggio.