di Andrea Formento* Come ogni anno ci troviamo a scrivere dello stesso evento; il che ci fa ritenere che non si tratti più di un caso sfortunato ma imponderabile, ma che i fianchi feriti delle nostre montagne avrebbero bisogno di maggior cura, da somministrare con interventi preventivi e non di urgenza. Attesa come le pioggia e temuta come lo scirocco, infatti, anche quest’anno la prima importante frana ha interrotto la strada statale 12, che per precauzione è stata chiusa domenica mattina. Anche il “piano b” ha mostrato tutto i suoi limiti; la strada alternativa “fontana Vaccaia” già di per sé stretta, tortuosa e di lunghissima percorrenza non era stata spalata a dover in questa settimana di grandi precipitazioni nevose: creando ulteriore disagio agli automobilisti, e mostrando che non esiste una pianificazione delle emergenze. Per fortuna non c’è stato alcun danno alle persone (ricordiamo che anche questo è avvenuto, negli anni passati), e tutto si è risolta con una lunga fila di auto e molte imprecazioni; che si spera non allontanino dalle nostre piste gli amanti dello sci, indirizzandoli verso stazioni capaci di maggior programmazione anche di ampio respiro, come sono, appunto, le infrastrutture viarie. Crediamo, senza presunzione, di rappresentare, come operatori del turismo l’ultimo baluardo di una montagna che resiste nonostante tutto paia remarle contro: via le poste, ridotto l’ospedale, limitati i servizi sociali, le scuole, gli impianti sportivi. Noi continuiamo a crederci, in questo territorio, ad investire, a progettare, a migliorare impianti e strutture. Senza una viabilità decente, che non frustri i nostri sforzi proprio nei giorni che per noi potrebbero essere di massimo lavoro, è difficile conservare la nostra voglia di fare impresa, che rischia di franare insieme al fianco della montagna. E’ quindi indispensabile che entro il prossimo fine settimana, che si prospetta soleggiato, la strada principale venga restituita al traffico ed ai nostri sciatori. *Consigliere incaricato Confindustria Pistoia con delega alla Montagna