Pistoia. Prosegue fino a domenica 3 febbraio nelle Sale affrescate del palazzo comunale, la mostra “Vasco Melani (1910-1976). Un intellettuale del fare”, promossa e realizzata dalla Fondazione banche di Pistoia e Vignole. Saranno presenti Elena Becheri, assessore alla Cultura del Comune di Pistoia, Elena Testaferrata, responsabile dei musei comunali di Pistoia, Anna Agostini, curatrice della mostra, Paola Perazzi, Soprintendenza per i Beni archeologici per il territorio di Pistoia. Orario: dsl martedì alla domenica (10-13 – 15-18). La mostra incentrata su Vasco Melani, figura di indiscussa personalità nella cultura del Novecento, dà conto della molteplicità degli interessi e del vasto raggio di azione nel quale egli operò. L’esposizione si sviluppa nei quattro locali delle Sale Affrescate, dove vengono analizzate le peculiarità fondamentali, dell’artista, del pubblicista e scrittore e dell’archeologo. Si presentano una cinquantina di opere ( pitture ad olio e disegni), riproduzioni di quadri non reperibili e vario materiale documentario (cataloghi di mostre, articoli di giornale, foto, lettere, scritti vari). La quarta sala è dedicata, in particolare, all’intensa attività di Melani legata al tema dell’archeologia. Grazie anche alla collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici, è illustrata l’attività di ricerca condotta nel pistoiese tra il 1955 e il 1976, per la salvaguardia del patrimonio archeologico. A corredo di tale esposizione sono approntati pannelli descrittivi con disegni e foto relative sia alla ricerca archeologica sia alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico di Pistoia. In tale occasione sono esposti nuovamente al pubblico alcuni materiali delle collezioni civiche, un tempo collocati nella sezione archeologica del Museo. Vasco Melani nasce a Firenze nel 1910. Dopo una prima formazione scolastica in quella città, dove frequenta l’Istituto d’arte di Porta Romana, giovanissimo si trasferisce a Milano. Frequenta l’accademia di Brera, come privatista ed entra in contatto con il mondo culturale lombardo, in particolar modo con il gruppo futurista milanese. Con il nome Vasquez dal 1927 al '32, prende parte con Prampolini, Fillia, Munari, Marasco, Andreoni a quasi tutte le manifestazioni culturali del movimento, mostre, conferenze e serate di poesia. Tornato in Toscana, a Firenze, Melani entra nel vivace mondo culturale e artistico locale. Nel 1932 partecipa con i Gruppi Futuristi d’Iniziativa, diretti da Antonio Marasco, alla Mostra d’Arte Futurista alla Galleria di Palazzo Ferroni in via Tornabuoni. Assume la direzione del giornale Larno e si occupa di cronaca e di critica d’arte sui giornali locali e ben presto la sua firma e le sue illustrazioni appaiono anche sul “Frontespizio”, la maggiore rivista culturale fiorentina del periodo, diretta da Piero Bargellini ed edita da Vallecchi. Intanto, prosegue la preparazione artistica e nella sessione estiva dell’anno scolastico 1934/35 riesce a superare come privatista l’esame del corso superiore di disegno industriale presso il Regio Istituto d’arte di Firenze. Dal novembre 1936 al settembre 1938 Melani partecipa all’ “avventura “coloniale italiana in Africa orientale lasciando di questa esperienza interessanti pagine di un Diario. Al ritorno dall’Africa, riprende la vita civile, continua il suo percorso di studi e partecipa a importanti mostre d’arte. Richiamato alle armi con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, arriva a Pistoia nel 1943 e partecipa in modo attivo alla Resistenza. Nel 1944 assume la direzione della “La Voce del Popolo”, organo del Comitato di Liberazione di Pistoia. Fondamentale, alla fine degli anni Quaranta, il suo intervento nella rifondazione della Scuola d’Arte locale, nella quale assume incarichi direttivi e insegna per molti anni. Intanto la sua figura diviene un punto di riferimento nelle vicende culturali della città. Fonda e dirige la “Saletta Masaccio”, Centro di arte contemporanea, collabora all’allestimento di importanti rassegne d’arte, è nominato ispettore onorario per le opere di antichità e d’arte del territorio pistoiese. Nel 1956 assume la carica di direttore del Museo civico. La carica ricevuta lo vede all’inizio, attivamente impegnato al ripristino del museo dopo i danni subiti dagli eventi bellici. Redige un minuzioso primo inventario ed elenco di tutte le opere, sia di quelle esposte che di quelle in deposito e inizia anche una catalogazione fotografica. Accanto all’attività propria del museo Melani crea, inoltre, un nuovo spazio espositivo denominato la sala Ghibellina. La sala ha dal 1956 al 1958 la sua sede nel palazzo comunale, identificandosi con l’attuale prima sala del Museo civico, e successivamente in Palazzo Marchetti fino al 1971. Nella Ghibellina per quasi un ventennio organizza una serie di eventi denominati “Settimane dell’Arte moderna” che hanno lo scopo di mettere in contatto il pubblico con le più significative manifestazioni d’arte internazionale, di creare un centro di cultura capace di offrire una efficace documentazione di quanto si produce nel campo delle arti plastiche e pittoriche anche fuori dall’Italia e di stabilire rapporti e scambi con l’estero. Promotore di una campagna nazionale per la difesa delle opere d’arte della sua città, segue per conto dell’allora Soprintendenza alle Antichità dell’Etruria (oggi Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana) anche saggi archeologici nel territorio, iniziando a Pistoia un nuovo interesse culturale e fondando nel 1966 il primo “Gruppo Archeologico” attivo nell’agro pistoiese. La fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta vedono Melani impegnato nella pubblicazione di alcuni volumi sulla storia di Pistoia e dei suoi monumenti e di due opere a carattere archeologico. Il 31 agosto 1976 Melani muore per un male da cui era affetto da anni. Nel corso del mese di gennaio 2013 è prevista una serie di incontri negli spazi della mostra. Venerdì 4 gennaio, ore 16,30, Anna Agostini, Vasco Melani. Vicende biografiche; venerdì 11 gennaio, ore 16,30, Roberto Agnoletti, Meglio il balbettio che la vuotaggine; venerdì 18 gennaio, ore 16,30, Alberto Agresti, Sul nastro magico dei secoli alla ricerca della vita perduta. Vasco Melani e la passione per l’antichità; venerdì 25 gennaio, ore 16,30; Giovanni Capecchi, Il volto nell’ombra. Tra le carte dello scrittore. In occasione della mostra è stato realizzato un volume edito da Gli Ori, con i contributi critici di Anna Agostini, Roberto Agnoletti, Alberto Agresti, Giovanni Capecchi.