di Marzio Dolfi CASALGUIDI – “A novembre riapriremo un tavolo sul pubblico impiego, con l'obiettivo di arrivare allo sblocco del contratto dei dipendenti pubblici”. E' quanto ha detto l'onorevole Paola De Micheli ieri sera durante un dibattito alla “festa democratica” di Casalguidi e Cantagrillo. Si tratta di una affermazione importante. Finora infatti sul tema si erano sentite solo dichiarazioni generiche o promesse non argomentate. Questa volta c'è una data e una volontà precisa: “lo sblocco del contratto dei dipendenti pubblici”. E a dirlo è un personaggio di primo piano del Partito Democratico, componente della Commissione Bilancio e vicecapogruppo del Pd a Montecitorio. L'onorevole De Micheli, che nel suo partito è responsabile nazionale delle Piccole e Medie Imprese, ha affrontato questo tema assieme a molte altre questioni che riguardano il lavoro e le “ricette” proposte dal Governo Letta. Durante il suo intervento allo spazio-dibattiti della festa di Casalguidi non ha risparmiato una pesante frecciata alla Presidente della Camera Boldrini per la scelta del “gran rifiuto” che ha fatto nei confronti di Marchionne e della Fiat. “Io sarei andata da Marchionne per dare un segnale di solidarietà ai lavoratori – ha detto l'on. De Micheli – e perché la politica non può sottrarsi alle sue responsabilità. Deve fare anzi pubblica ammenda delle troppe assenze che rispetto al mondo del lavoro ci ha abituato la destra, lungo tutto il suo passato di governo”. Una vera e propria tirata d'orecchi alla presidente della Camera insomma, in polemica aperta con la sua scelta a fianco della Fiom. Nel corso del dibattito sono poi sfilati i temi più caldi del momento: dal problema degli F 35 (visti dalla De Micheli non solo come macchina da guerra, ma come presidi di pace) ai rapporti non facili nella maggioranza del Governo Letta (“non è facile governare con Brunetta”); dalla questione dell'Imu all'evasione fiscale; dal patto di stabilità che strozza i comuni alla storia infinita delle province. Uno spazio ampio del confronto si è concentrato infine sul dibattito interno al Pd e sul ruolo di Renzi: “non so se Renzi sì o Renzi no – ha detto Paola De Micheli – certo è che ci vuole un segretario con una visione unitaria del futuro a partire da diverse posizioni”. “Io, insieme a tanti amici – ha aggiunto – in questi anni di lavoro sono parte del grande progetto del Partito Democratico nel quale ho creduto fin dal primo momento. Lavorare al radicamento di questo progetto politico significa ricostruire il senso collettivo del nostro essere italiani e dare una speranza a chi oggi l’ha persa”.