PRATO – La Polizia municipale e gli Ispettori del lavoro della Direzione territoriale del lavoro, Inps e Inail hanno eseguito controlli nel Macrolotto 1 presso la ditta tessile gestita da imprenditore di nazionalità cinese, L.M. di 48 anni, dove nei giorni scorsi si è verificato il decesso di un lavoratore italiano.
L’operaio, in prova presso la ditta tessile, secondo le informazioni raccolte non appena il fatto è avvenuto, subito dopo la pausa pranzo, si è accasciato nel magazzino accusando un malore a cui è seguita la morte. Dal controllo eseguito è emerso che due dei cinque lavoratori presenti risultavano in stato di clandestinità e, ovviamente, non erano regolarmente assunti. La Direzione territoriale del Lavoro ha immediatamente emesso provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale mentre la Polizia municipale ha sottoposto a sequestro tutti i macchinari presenti dopo avere verificato la mancata presentazione della documentazione relativa all’azionamento, nonostante la ditta risulti insediata in quei locali e attiva da oltre un anno. I due clandestini, entrambi di origine cinese, sono stati sottoposti a fotosegnalamento per accertarne l’identità, dopodiché entrambi sono stati raggiunti da ordine di espulsione. «Adesso aspetto la risposta di qualche organizzazione che mi ha criticato dopo la morte dell’operaio pratese all’interno di questa ditta – commenta l’assessore alla Sicurezza urbana Aldo Milone in seguito all’operazione di controllo – Purtroppo dobbiamo constatare ancora una volta l’utilizzo di manodopera clandestina all’interno di ditte cinesi, ormai è una routine. I dati forniti ieri sull’impiego di manodopera clandestina e lavoratori al nero, trovano sempre più conferma dai controlli che vengono effettuati. Inoltre voglio complimentarmi con la Guardia di finanza di Prato e con il suo Comandante, col. Reolon, per l’operazione che ha portato alla scoperta dell’ennesimo money transfer da cui sono stati trasferiti illegalmente in Cina in 17 mesi 10 milioni di euro. Anche quest’operazione conferma i dati sull’evasione fiscale presentati ieri dal sottoscritto».
Nei confronti del datore di lavoro cinese, oltre alla immediata sospensione dell’attività della sua impresa, si procederà con deferimento all’Autorità giudiziaria per lo sfruttamento della manodopera clandestina.