Pistoia. I balzelli delle banche continuano a crescere. Dopo aver denunciato nei giorni scorsi l'allarme le condizioni effettuate dagli istituti di credito sugli scoperti di conto, Confartigianato Pistoia torna sull'argomento: i tassi applicati dalle banche aumentano a vista d’occhio o, quanto meno, giungono agli uffici di via Fermi notizie che la situazione è peggiore del previsto. “Quando, qualche giorno fa, abbiamo denunciato che le condizioni applicate dagli istituti di credito erano insostenibili, – afferma il presidente di Confartigianato Pistoia Simone Balli – avevamo verificato che i tassi sullo scoperto/sconfino si aggiravano intorno al 14 per cento. Ora altri imprenditori si sono fatti avanti portandoci le lettere ricevute dalle proprie banche di riferimento e abbiamo avuto un’amara sorpresa: i tassi sugli sconfinamenti arrivano tranquillamente al 17%. In un momento come questo, le imprese soffrono per mancanza di liquidità e in moltissimi casi lavorano sugli scoperti di conto. Applicando condizioni come quelle attuali, gli istituti di credito non fanno altro che gettare benzina sul fuoco e contribuire al tracollo dell’economia reale”. Come se non bastasse, al di là delle condizioni sugli sconfinamenti, c’è tutta la partita delle cosiddette spese accessorie. E’ bene che gli imprenditori tengano d’occhio le commissioni su operazioni, bollette e bonifici in Italia e all’estero, sul bancomat, sugli affidamenti e sull’invio degli estratti conto e le eventuali spese di chiusura conto e di canone periodico nonché la commissione sull’accordato, il cui massimo trimestrale per decreto può essere al massimo 0,50% (ovvero due punti annui), mentre in alcuni casi arriva ad un punto trimestrale. Basta un esempio per tutti a dimostrare quanto la battaglia le banche e chi delle banche ha bisogno, ovvero la forbice esistente fra il tasso debitore e quello creditore per un conto corrente: si può arrivare addirittura ad un tasso creditore (gli interessi percepiti dal correntista) dello 0,50 per cento contro un tasso debitore (quello che percepisce la banca sull’utilizzo del fido) del 18 per cento. “Per controllare tutto questo – afferma Balli – abbiamo costituito un gruppo di lavoro che monitorerà le condizioni applicate dalle principali banche presenti sul territorio. Credo che il lavoro che andiamo a fare sarà molto utile ai nostri associati”.