FIRENZE – “Se il progetto di comune unico deve diventare espressione di reazione che porta addirittura a separazioni dalla Toscana non se ne parla nemmeno: l’Abetone mantenga la sua autonomia, perché Firenze e la nostra regione lo sentono come la montagna più rappresentativa”.
Così Eugenio Giani, consigliere regionale del Pd. Abetone, ricorda Giani, è un comune molto importante per la Toscana, sia per il significato storico della sua costituzione, quale centro di attestazione nella strada granducale che segnava il rapporto fra Toscana e Ducato di Modena, con grande capacità evocativa addirittura segnata dalle piramidi così care a Leopoldo II, sia per ciò che ha significato dagli anni Trenta dello scorso secolo, con il crescere del turismo invernale, diventando di fatto la stazione simbolo dell’intera Toscana. Per questo “se il progetto di comune unico deve diventare espressione di reazione che porta addirittura a separazioni dalla Toscana non se ne parla nemmeno”.
Giani ricdorda che come consigliere regionale ha salutato con favore, fin dall’inizio, i primi progetti di unione di comuni in provincia di Firenze, come quello di Figline e Incisa e come guardo positivamente ora a quello di Scarperia e San Piero a Sieve. Ma tutto questo deve avvenire attraverso processi condivisi con la popolazione.
“Capisco gli abetonesi quando ragionevolmente testimoniano avversità all’idea di mettere insieme in un comune solo Abetone e San Marcello pistoiese. Sosteniamo la positiva possibilità di saldare San Marcello e centri vicini come Cutigliano, ma non andiamo oltre. Il territorio comunale dell’Abetone comprende il crinale fra le valli che portano a Modena e quelle che da Pistoia arrivano a Firenze. La Val di Luce spinge chiaramente a un’integrazione con territori quali Fiumalbo, in provincia di Modena. Non tocchiamo questo delicato equilibrio. Firenze e Abetone si gemellarono all’insegna dello sport, nel 2001, sotto lo slogan ‘la montagna di Firenze e della Toscana’, con l’obiettivo di riportare la coppa del mondo di sci nella nostra regione. Non turbiamo tutto ciò con un’ingegneria istituzionale che non ha corrispondenza con il sentimento della gente».