ROMA – E’ tutta immortalata sulle pagine di un libro la storia di Sabrina e Franco Ballerini; “Campione in tutto”. E’ stato scritto da Caterina Benini.
E dal libro è nata – giorno giorno – anche un’amicizia tra l’autrice e la vedova del campione.

“Ho raccontato ad una amica la mia storia – dice Sabrina -. Con lei mi sono sentita a mio a agio, altrimenti non lo avrei mai fatto”.In quelle pagine c’è qualcosa di più del racconto del campione, c’è una storia d’amore che sembra una fiaba di altri tempi, quelle che iniziavano con “C’era una volta” e finivano sempre con “…e vissero tutta la vita felici e contenti”. Ma anche nelle fiabe ci sono le eccezioni, nella storia d’amore tra Sabrina e Franco il lieto fine non c’è stato, quel “per tutta la vita” è stato cancellato, quella storia d’amore è stata spezzata da un tragico destino una domenica mattina di febbraio: Franco bacia Sabrina mentre lei ancora dorme ed esce di casa dove non farà più ritorno. Sarà una telefonata a risvegliarla più tardi, ancora assonnata, che le comunica dell’incidente nel rally, a pochissimi chilometri da casa. In quel momento sulla vita di Sabrina cala un sipario nero, quella morte per Sabrina è solo dolore, sgomento e solitudine. Ci sono ferite nella vita che non guariscono mai, ma possono essere lenite; per Sabrina la medicina ha due nomi: Gianmarco e Matteo, i figli, frutto dell’amore con Franco.
Ora il libro che racconta monsieur Roubaix nella vita di tutti i giorni, le ore passate coi figli e la moglie, le lunghe telefonate a Sabrina alla fine della giornata, è stato presentato alla Camera dei deputati su invito dell’on. Edoardo Fanucci, parlamentare montecatinese.

E’ mattina presto, siamo alla stazione in attesa del tremo che ci porterà a Firenze dove ci attende un Frecciarossa per Roma. Le ruote del treno che si ferma stridono sulle rotaie, l’emozione per la giornata che ci attende è forte. Saliamo. Si parte. Il treno scandisce il suo ritmo sulle rotaie, il rumore diventa quasi un matra mentre al di là del finestrino campagna e paesi si alternano mentre la vita riprende forma.
Sabrina guarda fuori, quasi distratta da altri pensieri. E’ bella e ancora giovane, un fisico da modella e una semplicità disarmante, oltre ad una simpatia contagiosa. Gli fai i complimenti ma lei si schernisce.
Non ama stare sotto i riflettori, non ama essere al centro dell’attenzione, alla ribalta delle cronache; non lo ha mai fatto, non gli è mai piaciuto neppure quando c’era Franco, Sabrina è sempre stata vicino al suo uomo ma nell’ombra. Un atteggiamento che rivendica con orgoglio.
Ma questo è il suo momento, è il suo tempo, deve far rivivere Franco con la sua presenza e quella dei figli agli eventi dei Mondiali. Deve vincere la naturale ritrosia. E’ lei che rappresenterà ovunque il “Grande Ballero”. La sua agenda è piena di appuntamenti.
Dietro un grande uno c’è sempre la regia di una grande donna, dicevano i latini. Sabrina è riuscita a dare a Franco quella forza che solo una donna intelligente e riservata sa dare ad un uomo importante, un campione come è stato Ballerini. Lei ha scelto di vivere la famiglia, i figli, di non seguire Franco durante le gare, ma gli è stata sempre vicinissima anche da lontan; è lei che durante le telefonate gli infondeva coraggio e forza, soprattutto nei momenti dolorosi della malattia del figlio che Franco era costretto a vivere da lontano. Preoccupazioni che le distanze ingigantiscono, ma Sabrina era sempre lì, pronta a rassicurarlo e farsi carico di un peso ulteriore.
Matteo il figlio piccolo, qualche sera fa alle giostre si è procurato una ferita alla testa, una corsa al pronto soccorso, tre punti e un grande spavento.
Ci avviciniamo a Firenze, dal treno case dopo case,soluzione di cointinuità.
“Con la stesura del libro ho dovuto raccontare a Matteo la sua malattia – racconta Sabrina -. I soldi del ricavato del libro sono stati devoluti in beneficenza. Matteo non voleva dare i soldi in beneficenza, voleva comprarci un cane “.
In desiderio di Matteo è stato esaudito ugualmente ed è arrivato un cucciolo, Teodoro, il nome del Santo che viene celebrato il 7 febbraio il giorno della morte di Franco.
Ed eccoci a Firenze una cambio di treno e il viaggio continua. Saliamo sul Frecciarossa. Il viaggio diventa decisamente più piacevole.
Caterina è agitata, pensa al suo intervento a Montecitorio e ripassa la traccia del discorso. Sabrina “spippola” sul telefonino, legge le notifiche su Facebook, ride per le richieste di amicizia tutte concentrate nell’ultimo periodo, proprio quello dei Mondiali. Proprio adesso che lei è ricercata dai media di tutto il mondo. Le persone si ricordano di te solo quando diventi popolare.
Al di là del finestrino, il paesaggio cambia, chilometro dopo chilometro. Quante storie oltre quel vetro, tante vite che scorrono segnate da gioie e dolori, storie di gente comune che disegnano l’affresco di intere comunità. Sabrina è persa nei suoi pensieri. “A Montecitorio, se la cosa è molto lunga io dormo – annuncia all’improvviso – tanto lì dormono tutti”. La battuta strappa il riso a tutti.
Sabrina parla del figlio, della corazza che si è costruito, di quanto le vicende che ha vissuto sulla propria pelle lo abbiano reso forte. Racconta un particolare che è accaduto a Matteo, a scuola. Un professore gli ha chiesto: “C’entri qualcosa con Franco Ballerini?” Lui ha risposto: “In che senso? E’ mio padre”.
Dal Frecciarossa si comincia a vedere la periferia di Roma, poi entriamo in stazione. Prossima tappa, la Camera dei deputati.
Eccoci a Montecitorio dove l’on Fanucci fa gli onori di casa. La presentazione del libro è stata emozionante, sembra sempre di assistervi per la prima volta. Viene proiettato il filmato che racconta i successi del grande Ballerini, in sottofondo la canzone scritta dall’amico Massimiliano Bianchi dopo qualche giorno dalla morte “Dài Ballero, scatta ancora su nel cielo verso l’aurora contro la corsa più dura”. Sabrina ha seguito attenta quel filmato che avrà visto mille volte, in mille contesti diversi, magari anche sola nella sua casa. Ma che cosa stesse provando in quel momento nessuno può saperlo. Il suo dolore lo ha sempre vissuto dentro di sé, con grande dignità.
La presentazione si esaurisce in poco più di mezz’ora. Si torna a casa. Sabrina ha voglia di tornare da Matteo e Gianmarco che vorranno sapere tutto di questa giornata nella “casa” della politica.
Il prossimo appuntamento è per il 29 quando si correrà il Campionato del mondo dei professionisti. Lei sarà davanti al cimitero di Casalguidi ad aspettare il passaggio dei corridori e se i figlilo vorranno, salirà in macchina e raggiungerà Firenze dove, insieme, aspetteranno l’arrivo. Con la certezza che Franco sarà vicino a loro ovunque decideranno di andare.
E quando i riflettori puntati sui Mondiali si spengeranno, Sabrina tornerà a svolgere il ruolo che ama di più, quello di madre.