ROMA – A fronte degli ottimi risultati delle studentesse italiane rispetto ai colleghi uomini, si registra in Italia un tasso di disoccupazione femminile che supera del 50% quello dei laureati maschi. Inoltre, mentre il Trattato di Lisbona fissava la soglia di occupazione delle donne al 60% entro il 2010, l’Italia si attesta al 47,2%: 13 punti percentuali sotto al limite prefissato e 12 punti inferiore alla media europea. “Il problema è legato soprattutto all’incapacità di integrare l’occupazione femminile con la maternità, a cui dobbiamo dare una duplice risposta: sul versante di un welfare attraverso una migliore offerta educativa dei bambini nella fascia di età 0-6 anni, per la quale ho già sottoscritto una proposta di legge nei giorni scorsi; nell’ambito della disciplina del lavoro, combattendo il fenomeno delle cosiddette “dimissioni in bianco” – ha dichiarato l’On. Caterina Bini – 18.000 dimissioni volontarie da parte di donne, nel primo anno di vita del bambino, solo nell’anno 2009, rappresentano un fenomeno sicuramente anomalo e su cui è necessario intervenire.” La proposta di legge interviene su tutti i contratti di lavoro subordinato, inserendo una nuova modalità di sottoscrizione della lettera di dimissioni volontarie e di quella di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, su moduli con validità temporale definita e attarverso un codice che ne impedisca la manomissione.