FIRENZE – La Toscana è la regione con il maggiore patrimonio boschivo dell’Appennino centrale, con il 50% del suo territorio ricoperto da boschi, pari a più di 1 milione di ettari, dei quali ben 110.000 sono di proprietà regionale.
Le moderne tecnologie hanno ormai collaudato un sistema che permette di utilizzare completamente il patrimonio bosco, sia come legname da lavoro che come scarto di lavorazione , quest’ultimo per la produzione di biomasse (cippato) per la produzione di energia per gli usi domestici ed agricolo-industriali. La Regione Toscana ha deciso pertanto di mettere a frutto questo importante patrimonio , coinvolgendo i piccoli comuni montani, tramite la loro rappresentanza istituzionale, cioè l’Uncem (Unione dei comuni montani).
E’ stato firmato un protocollo di intesa fra l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori, l’assessore all’ambiente Anna Maria Bramerini ed il presidente dell’Uncem Oreste Giurlani in cui si sostiene che l’utilizzo delle biomasse legnose provenienti da attività selvicolturali ha evidenti ricadute positive sul bosco. Si tratta della conferma di una scelta politico/amministrativa, poiché la Regione – di intesa con gli enti territoriali montani , le organizzazioni professionali e la cooperazione – negli ultimi anni ha avviato politiche di sviluppo e di sostegno alle energie da fonti rinnovabili, considerando che lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili rappresenta un elemento strategico della politica energetica regionale e che le foreste toscane possono contribuirvi in modo sostanziale con relativo aumento della multifunzionalità e della diversificazione della risorsa bosco. La Regione e l’Uncem si impegnano, pertanto, a favorire lo sviluppo socio-economico delle zone montane, nel rispetto dei principi di sostenibilità con il concorso delle parti sociali . Tutto questo perché la filiera legno-energia è oggi di grande interesse economico-ambientale, essendo una fonte rinnovabile e sostenibile a livello locale, capace di incrementare e valorizzare la produzione di legname proveniente da una gestione forestale sostenibile del bosco.
L’accordo Regione-Uncem mira a questi obbiettivi per lo sviluppo delle zone montane toscane: contrastare fenomeni di spopolamento nelle aree marginali; conseguire la piena integrazione degli ambiti locali nel sistema economico e sociale regionale, valorizzando le potenzialità distintive proprie di ogni singolo sistema territoriale locale; garantire ai cittadini ed alle imprese adeguati livelli di disponibilità di servizi pubblici essenziali e di altri servizi di utilità sociale; salvaguardare il patrimonio ambientale e paesaggistico e le identità storiche, culturali e sociali dei singoli sistemi territoriali locali ed infine promuovere la difesa idrogeologica del territorio. Nella convenzione si assume l’impegno di favorire lo sviluppo della filiera corta mediante la promozione sul territorio di tutti gli interventi necessari alla manutenzione ed al miglioramento del bosco con conseguente riduzione del rischio di incendi , l’incremento di redditività per numerose attività selvicolturali di per sé economicamente non vantaggiose e la creazione di filiere economiche a sostegno delle aree rurali.