Pistoia. La Repower conferma l'intenzione di realizzare la centrale a gas a Canapale, nonostante l'infuriare delle polemiche e il no di una parte consistente di cittadini. La volontà di andare avanti col progetto da 90 milioni di euro – a maggior ragione dopo il via libera della Regione -, è stata espressa dai rappresentanti del gruppo svizzero ai sindacati Cgil, Cisl e Uil nel corso di un incontro che c'è stato nei giorni scorsi nella sede di Assindustria. Durante l'incontro, i sindacati hanno chiesto di utilizzare fin dalla fase costruttiva e di cantiere, imprenditoria e manodopera locale, tema sul quale l’azienda si è impegnata. Nella fase costruttiva che avrà una durata di 24 mesi, verranno coinvolti in maniera continuativa circa 100 lavoratori, sia nella fase di costruzione civile che meccanica e di montaggio. Per le manutenzioni ordinarie e straordinarie previste in maniera non continuativa circa 50 unità lavorative. Per quanto riguarda la fase di esercizio della centrale e delle attività da affidare all'indotto, l'azienda ha confermato la volontà di utilizzare i lavoratori provenienti dal bacino della Radicifil, con un impiego di 23 lavoratori diretti, che potrebbero aumentare attraverso accordi sugli orari di lavoro e turnazioni, oltre a 10 lavoratori indiretti per la vigilanza, manutenzione del verde, servizi di pulizia. Complessivamente circa 35 lavoratori, di cui solamente 2 non recuperabili dai lavoratori ex Radici (responsabile di centrale e responsabile di esercizio) ma comunque da attingere sul mercato del lavoro del territorio pistoiese. L'azienda si è resa disponibile ad effettuare ulteriori incontri con le organizzazioni sindacali presenti al tavolo, sui temi dell’occupazione, della formazioni dei lavoratori ex Radicifil e si gradi di avanzamento dell’insediamento dell’azienda. Repower si è inoltre impegnata ad altri incontri con tutte le parti sociali interessate, del territorio , al fine di mettere a disposizione le proprie ricerche e studi in relazione alle questioni ambientali e di sicurezza, oltre a quelli forniti dall’Arpat Toscana. Inoltre, allo scopo di portare a conoscenza e condividere col territorio e con tutti coloro che hanno interesse al progetto, l’opportunità del nuovo insediamento, l'azienda è disponibile ad incrementare la comunicazione e l’interazione tra tutti gli interessati. “Resta confermato dalla parti presenti al tavolo – si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil – il peso ed il valore del percorso a suo tempo avviato con le istituzioni locali, e i contenuti condivisi e sottoscritti nel protocollo del 28 luglio, che prevede inoltre l’attivazione di due tavoli istituzionali coordinati dalla Provincia di Pistoia. Consideriamo l'incontro di ieri positivo, perché mette finalmente fine al balletto sui numeri relativi agli occupabili della ex Radici (numeri assolutamente non trascurabili per il nostro territorio) e per la conferma della volontà dell'investimento. Per quanto concerne le questioni della salute e della sicurezza dei dipendenti e dei cittadini, verso le quali come sindacati poniamo da sempre la massima attenzione, ribadiamo la posizione da sempre espressa di fiducia verso gli organi istituzionalmente preposti alle verifiche ed ai controlli, in questo senso riteniamo importante l'incontro pubblico della prossima settimana con la presenza della Regione Toscana che ha autorizzato la Via e degli enti locali che con la massima trasparenza e rigore dovranno procedere rispetto alle fasi successive dell'iter autorizzativo. che auspichiamo possa definirsi in tempi brevi, visto che gli ammortizzatori sociali per i lavoratori si stanno esaurendo”.