La Cgil Fp di Prato, ha da tempo chiesto, senza esito alcuno, quale fosse la reale esposizione debitoria verso i fornitori di Asm e quali fossero i crediti nei confronti delle amministrazioni comunali; non abbiamo mai ottenuto risposte ufficiali, ma sappiamo che le varie amministrazioni comunali non hanno saldato i conti relativi agli anni 2011 e 2012, senza meravigliarsi più di tanto, considerato quale sia l’attuale situazione degli enti locali. Essendo consapevoli che l’esposizione verso i fornitori è aumentata e che da tempo denunciamo la criticità dei bilanci ASM, (vedi ad esempio la gestione TIA che ha prodotto circa 24 milioni di crediti ormai inesigibili) constatiamo con amarezza che i vertici aziendali di oggi e di ieri hanno saputo solo minimizzare le nostre preoccupazioni senza mai prendere sul serio le questioni sollevate e ragionare davvero in termini di interesse generale e di ottimizzazione del servizio. Negli ultimi tempi abbiamo più volte criticato le scelte di politica industriale, preoccupandoci della loro sostenibilità finanziaria. Abbiamo sollecitato da sempre ad investire risorse per costruire gli impianti che avrebbero dato stabilità al progetto di raccolta “Porta a porta”, ma si è preferito andare in altra direzione, si è voluto estendere il servizio di raccolta ma senza preoccuparsi di tutto quanto d’altro occorreva, e sapevamo che ciò avrebbe comportato poi dei seri problemi. Le esternalizzazioni non sono mai di per sé un risparmio come qualcuno vuol far credere; privatizzando i servizi pubblici non si ottiene efficienza e risparmio, ma purtroppo, come è ormai dimostrato con i fatti, l’esatto contrario. Il 18 gennaio scorso, i lavoratori di ASM hanno scioperato contro gli sprechi, le esternalizzazioni e le rendite di posizione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’allegra gestione delle risorse; questi temi non riguardavano esclusivamente i lavoratori ma anche e soprattutto i cittadini nei confronti dei quali inevitabilmente ricadranno i costi di questa gestione, che ha spesso come presupposto il facile consenso e non la corretta ed efficace gestione delle risorse pubbliche da parte delle società partecipate. Evidentemente in questo marasma il governo Monti ha pensato bene di introdurre un nuovo tributo, la Tares, ( sostitutiva della Tia) accentuando i problemi che ancora non si erano pienamente manifestati , con ritardi, aumenti di fatturazione, e criticità che rischiano di abbattersi sui lavoratori e sulle loro famiglie in un momento di crisi devastante. Non possiamo tollerare che ciò accada, e chiediamo garanzie proprio a chi in questi anni ha ignorato scientemente le nostre molteplici denunce. Segreteria della Fp Cgil di Prato