Written by Administrator di Vitale Mundula L’Italia (ma tutto il mondo occidentale) abbonda di guru, sacerdoti, vestali, riviste, libri, trasmissioni televisive, vicine di casa, colleghe d’ufficio, internet e l’elenco (infinito) potrebbe continuare: un vero esercito insomma votato alla causa suprema di questa nostra opulenta società: far dimagrire milioni di persone. Se tutti questi missionari (a pagamento) abbiano le competenze per affrontare un problema tanto complesso, nessuno effettua verifiche o chiede riscontri basati sulle evidenze scientifiche. Peraltro queste non sono poi importanti in quanto alla terapia , è noto da millenni, è sotteso l’aspetto magico e rituale. La razionalità degli interventi deve inchinarsi e cedere il passo “ai miracoli, alle diete magiche”, alle strampalate ma suadenti promesse di “perdere dieci chili in un mese”, di “riacquisire la forma fisica e l’amore” e cosi a seguire. Tutti, in modo apodittico, raccomandano: “l’importante è un’alimentazione corretta e una dieta equilibrata”. Pochi sanno di cosa si stia parlando in realtà. Men che mai tante donne, frastornate, confuse e illuse da giornali di fitness sempre più aggressivi, tutti ossessivamente intenti a proporre, paradossalmente, modelle dai corpi levigati, ancora una volta mentendo spudoratamente perché si tratta di immagini ideali ( sono per l ‘appunto solo un’idea!), irrealizzabili e in definitiva virtuali. L’inganno continua come pure il successo di vendite dei prodotti indicati come capaci di “fare il miracolo” tanto sperato: perdere chili con facilità ricorrendo ad una sostanza a un farmaco, a una pasticca. E che opporre del resto a chi, in modo colorato , suadente e amico garantisce un “ drenaggio perfetto”, un corpo che si “sgonfia e rassoda in modo naturale”?. Le donne, minimamente rendendosi conto di essere trattate alla stregua di un sistema idraulico in avaria o paragonate a delle camere d’aria di una bicicletta, leggono, acquistano prodotti e mettono in pratica per raggiungere, costi quel che costi, il drenaggio” e lo “sgonfiamento” promessi. Tutti propongono, il mercato è ampio e redditizio, incontrollato e incontrollabile, business alle stelle. Ma a questo punto, diciamoci la verità; la folla dei missionari spesso è incompetente , sa poco o nulla di fisiologia del corpo umano, di biochimica dei cibi, delle interazioni tra carboidrati, proteine e lipidi e i nostri geni, di enzimi, di metabolismo, di malattie associate all’‘obesità, parlano di “fitness” (forma fisica), intendendo subdolamente “salute” e cosi a seguire. Nel gran “calderone” c’è posto per tutti e i vincenti son spesso quelli che fanno le promesse più irrealizzabili. Il fatturato dei prodotti dimagranti, degli integratori, dei pasti sostitutivi, degli ordinativi su internet (dove si trova di “tutto e di più”) lo dimostrano chiaramente. La terapia dell’obesità che è una patologia (a differenza del sovrappeso che è una condizione) richiede competenze mediche specifiche. Ecco, bisogna diffidare e muoversi attenzione al fine di non peggiorare la situazione cercando rimedi e miracoli dietro ogni angolo. A ben pensare, è meglio non delegare (o almeno non completamente) ad altri i nostri problemi perché siamo noi la risorsa più importante per risolvere i nostri problemi. Una frase , non ricordo di chi .è indicata al caso: “Noi siamo la nostra unica speranza” per quanto riguarda il tema alimentazione e patologie da iperalimentazione. Per l’obesità non ci si deve chiedere “quanto” peso devo perdere, “come” devo fare, ma “perché” devo dimagrire. Ecco in quel “perché” sta l’inizio di una verità, di una scoperta. Quel “perché” significa individuare innanzitutto gli inganni di chi ha contribuito a farci aumentare di peso. Bisogna setacciare fare una radiografia prima a noi stessi poi agli amici, al marito, ai figli , alla società consumistica, a tutti coloro con i quali abbiamo relazioni sia dirette che indirette. Bisogna pur fare il check up a questa società che si presenta sotto le vesti di una madre onnipotente, benevola, sorridente che pero in realtà “è un demone ,il demone della società di consumi che riduce gli uomini a bambini bisognosi di tutto,anche di ciò che non serve, non possiede bellezza o dà piacere”(Risè) Occorre passare dall’ adorazione dei miti cioè di quello che ci racconta la pubblicità, la tv ,i giornali in modo meraviglioso e seducente riguardo ai beni materiali come strumento di felicita e benessere, al logos,al ragionamento alla riflessione .E’ necessario piegarsi (questo significa riflettere) su se stessi per cercare la vera condizione nella quale viviamo. Bisogna passare dai segni con cui gli altri ci comunicano e ci indicano cosa è meglio per noi e condizionano i nostri comportamenti ai simboli che ci “collegano” alla nostra parte più profonda, che ci relaziona con le ragioni e regioni di noi più vere e naturali .Cosi scopriremo che il consumismo ci fa essere schiavi illudendoci di essere padroni, che riempie la gerla della nostra esistenza di cose inutili, di suppellettili fredde e senza senso ,falsi orpelli di felicità che come è ben noto non si acquista né al supermercato né in farmacia. Dobbiamo uscire da questo mondo che è una “metamorfosi” ovidiana dove “tutto è al presente, veloce, fotogrammi che si susseguono cambiano di continuo, che non ci permette di pensare perché la conseguenza è l'orror vacui (orrore del vuoto o della solitudine) che ingoia il nostro spazio e il nostro tempo. La prima e più importante e conosciuta terapia del sovrappeso e obesità è la “dieta”, termine che rimanda a stanze fredde e silenziose, quasi a refettori di monasteri austeri dove una persona, sola, al centro di una lunga tavola , osserva un misero piatto con dei cibi senza senso e sostanza, amari anche per lo spirito ma che è necessario assumere per onorare e magari partecipare al pantheon delle divinità contemporanee “Forma fisica”, “Bellezza”, “Immagine”, “Successo”, “Amore”, “Gioventù”, “Vacanze al mare”, “Moda”. Spesso si scappa da questi luoghi claustrofobici anche per l anima, perchè appunto non c’è senso in tutto questo. Ci si accorge che lasciare la cioccolata, il formaggio, tutti quei cibi che danno “felicità”, pur passeggera, ,è un assurdo.. Perchè privarsi, alla fine .dei “ piccoli piaceri della vita”? “ Che ci guadagno a digiunare e per chi?” , sono le domande che molte donne educate a vivere in “funzione” di qualcuno e di qualcosa, mai per se stesse, si pongono. Occorre dimagrire per sé, curarsi nel significato di prendersi cura della propria persona e non per le aspettative di una società che ci vuole consumatori magri e in forma. Basare un regime alimentare sulla privazione del cibo è impresa ardua, destinata al fallimento poiché il concetto stesso di “dieta” è sbagliato sia dal punto di vista psicologico che fisiologico. Le diete attualmente a disposizione sono centinaia. Si è sviluppata una vera e propria concorrenza tra coloro che,pur di accaparrarsi il cliente, divulgano false speranze in una sorta di “lotta all’ultimo Kg”. Il mondo occidentale è affetto dal cosidetto dieting. Tutti in particolare le donne,si autoimpongono un regime alimentare ristretto. Ivan Illich sosteneva che la ricerca della salute è diventata ormai essa stessa un fattore patogeno, un’ossesssione. L’aspetto negativo del dieting è che, sempre più spesso, implica il “fai da te” (slogan consumistico che nulla a che vedere con il risparmio) con la conseguente ricerca di sempre nuovi regimi dietetici, di prodotti esotici più o meno costosi, di “negozietti” particolari da consigliare alle amiche Si è cosi diffusa la tendenza compulsiva all acquisto di alimenti volti a ripulire l’intestino , a rafforzare la flora batterica intestinale, a drenare i liquidi in eccesso e cosi via. Il dieting si è così trasformato in un vero e proprio status symbol. Per finire, vorrei dire alle donne disperate perché non riescono a dimagrire e che vagano di dietista in dietista: ricordatevi che la terapia definitiva esiste: siete voi! (da “Perché il 75% delle donne ingrassa”, Edizioni Clandestine, 2009 Massa)