costa concordia

ISOLA DEL GIGLIO – Poco più di un’ora per andare a fondo, meno di 24 ore per riemergere grazie all’ingegno di 500 persone arrivate da tutto il mondo per realizzare qualcosa di mai tentato prima: la Costa Concordia riemerge dalle acque del Giglio, 610 giorni dopo il naufragio.
“La rotazione della Costa Concordia è conclusa. La nave è ora appoggiata sulla piattaforma. Abbiamo segnato un punto decisivo per l’allontanamento della nave dal Giglio”. Ad annunciarlo è Franco Gabrielli, capo della Protezione civile.

La fiancata del lato dritto della nave è danneggiata. Saranno quindi necessari lavori di ristrutturazione, per poter poi montare i cassoni laterali. I tecnici sottolineano che “non c’è stata alcuna bomba ecologica. Ci sarà solo da raccogliere qualcosa”. “E’ stata un’operazione perfetta” afferma uno dei tecnici in inglese. Applausi, suoni di sirena e urla dalle strade del Giglio hanno accompagnato la fine della rotazione della Costa Concordia, tornata in posizione verticale ma ancora non in linea di galleggiamento.

Nonostante il successo dell’operazione che ha riportato in asse la Costa Concordia, c’è ancora molto da fare. “Non è ancora finita”, ha spiegato Franco Gabrielli. “Ora bisogna procedere alla definitiva stabilizzazione per affrontare l’inverno” e sono necessarie “attività sulla fiancata” della nave, appena riportata alla luce, danneggiata dall’impatto sugli scogli. “E’ evidente che la nave fosse stata costruita bene”, ha sottolineato Gabrielli rispondendo alle domande dei giornalisti sul fatto che non si sia spaccata durante le operazioni di rotazione.

“Appena possibile, ci rimetteremo al lavoro per trovare i due dispersi” nel naufragio della Costa Concordia. Lo ha ribadito il capo della Protezione civile. I due dispersi probabilmente si trovano nella nave, ha spiegato Gabrielli, sottolineando che ora sarà possibile esplorare parti della Concordia finora inaccessibili. I dispersi sono Maria Grazia Trecarichi, che era in crociera con la figlia e un’amica, e Russel Rebello, l’indiano che lavorava sulla nave come cameriere

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“La fiancata della Concordia è molto danneggiata, ma non ci sono spaccature enormi né penetrazione di roccia. Insomma, meglio di così non poteva andare”. Lo ha detto il responsabile del progetto rimozione di Costa Concordia, Franco Porcellacchia, a rotazione conclusa. “Eravamo convinti che il progetto fosse quello giusto – ha sottolineato il tecnico – ma un minimo di timore che le cose non sarebbero andate come volevamo c’è stato. Ora lavoreremo subito per capire gli interventi da fare. E’ ragionevole pensare di portare via il relitto entro la prossima primavera”. E ha concluso: “intanto vedremo nei prossimi giorni come si è assestata sulla piattaforma. Ma non ci sono dubbi: la rotazione è riuscita e quello che è davanti ai nostri occhi è più che soddisfacente”