FIRENZE – “Con il regolamento approvato stamani sulle opere di facile rimozione, la Giunta regionale concretizza l’impegno assunto di un sostegno agli operatori balneari, riconoscendone il ruolo fondamentale nella valorizzazione delle tipicità della costa toscana”.
Questo il commento dell’assessore regionale al turismo Cristina Scaletti sulla decisione assunta a salvaguardia della piccola impresa del settore.
Classificate come di facile rimozione e sgombero saranno, secondo il nuovo regolamento, le costruzioni e le strutture utilizzate ai fini dell’esercizio di attività turistico-ricreative in aree demaniali marittime oggetto di concessione che, in relazione ai materiali utilizzati ed alle tecnologie costruttive, possono essere completamente rimosse in un massimo di novanta giorni utilizzando le normali modalità offerte dalla tecnica, con conseguente restituzione dei luoghi nello stato originario, entro il termine di validità della concessione. Con questo provvedimento, in carenza di una specifica normativa nazionale, si introducono elementi di chiarezza che consentiranno ai Comuni e alle imprese di lavorare al meglio nella gestione delle attività collegate alle concessioni demaniale per attività turistico ricreative
Le amministrazioni locali, attraverso lo strumento urbanistico, potranno individuare le aree del demanio marittimo sulle quali le attività turistico-ricreative sono esercitate esclusivamente con strutture di facile rimozione e sgombero al fine di garantire la tutela dell’ambiente, delle identità territoriali e del paesaggio assicurando, nel contempo, adeguati livelli qualitativi dell’offerta di servizi per la balneazione. I gestori degli stabilimenti balneari attualmente in attività potranno avvalersi della possibilità di dichiarare le proprie strutture, se lo riterranno, di facile rimozione.
“Il turismo balneare – ha sottolineato Scaletti – rappresenta la componente più importante dell’offerta turistica nazionale. Insistiamo sulla necessità che il governo italiano si impegni in un’azione più incisiva con l’Unione Europea affinché venga riconosciuta questa peculiarità e passi un uso non punitivo delle norme in vigore”.