Luciano Giovannetti è diventato una delle figure più importanti del tiro sportivo italiano.
È plurivincitore della Coppa Verde a Belmonte Piceno, detiene il record di tutte le categorie nei campionati nazionali ed è membro della squadra olimpica. È anche vicepresidente dell’associazione “I fucilieri” – Sezione Trail di Bologna e lavora per molte aziende come fornitore ufficiale
La storia della sua vita si potrebbe riassumere in una sola frase: una passione che non finisce mai. Nasce il 7 febbraio 1969 quando, a nove anni, il padre lo porta dall’armaiolo Curreli a comprare un fucile per il plinking. A quattordici anni inizia a lavorare part-time in un negozio vicino a casa sua a Portomaggiore (Fe). Contemporaneamente ha iniziato a girare nella sezione provinciale di tiro a segno di Cento. Non fu amore a prima vista.
“Non mi piaceva per niente – ricorda Luciano – dovevo frequentare le lezioni con il fucile in spalla e spesso anche mettermi in ginocchio per regolare le mire mentre tutti gli altri stavano in piedi a chiacchierare” Ha abbandonato il tiro per cinque anni ma poi, per puro caso, ha ripreso la pratica partecipando a divertenti gare organizzate dall’Alfa Romeo. Con il suo rinnovato interesse arrivarono nuovi successi. Tanto che nel 1994 inizia a lavorare a tempo pieno come rappresentante della Tasco Sporting Goods e della Beretta Carbines dove il suo compito è quello di promuovere le attività dei tiratori in la provincia di Ferrara. Le Olimpiadi di Atlanta del 1996 furono un punto di svolta nella sua carriera. Con il fucile vinse la medaglia di bronzo nella gara di trap maschile e, durante gli allenamenti a Fort Benning, fu addirittura trattato dal presidente Clinton in persona.
“Fu un’esperienza bellissima – ricorda Luciano – Ricordo ancora il mio primo tiro al piattello: cadde a pezzi” Da allora è stato invitato più volte come tiratore olimpico, sia per piacere che per motivi di lavoro, ma ha sempre declinato dicendo che è impegnato nel tiro sportivo. Infatti, dopo Atlanta ’96 Luciano Giovannetti si è concentrato più che altro sulle gare rinunciando al lavoro di rappresentante per occuparsi della sua famiglia composta dalla moglie Donatella e i loro due figli Alessandro e Filippo. Tuttavia, continuò la sua attività di rappresentante di articoli sportivi perché sentiva che era importante per lui mantenere stretti legami con il mondo degli sport di tiro e aiutare i giovani ad avviarsi ad essi.
E così arriviamo al 2008 e ai giochi di Pechino dove Luciano Giovannetti partecipa nuovamente alle Olimpiadi: questa volta nel double trap. Si è classificato 17° e si ripromette di tornare a Londra 2012. Nel frattempo, però, c’è poco tempo per le vacanze: “Sono in pensione – dice Giovannetti ridendo – ma di solito vado a caccia nei fine settimana”.