L’attore italiano Ugo Pagliai è noto ai fan del cinema horror per le sue piccole parti in molti classici del genere. Ha fatto diverse apparizioni nel popolare telefilm americano Crime Story, ha interpretato un soldato tedesco in Day of the Dead (1985) di George A. Romero, e ha avuto un ruolo di supporto in Wild at Heart (1990) di David Lynch. Pagliai è apparso anche in due dei film più acclamati dalla critica di Dario Argento, L’uccello dalla piuma di cristallo (1969) e Profondo Rosso (1975).

Pagliai – nato il 6 agosto 1943 – si trovò presto coinvolto con una delle più grandi personalità del cinema italiano: Tinto Brass, il cui corpo completo di lavoro include classici come Salon Kitty (1976) e Senso ’45 (1977). A metà degli anni Sessanta, Brass realizzò un breve documentario sul gruppo jazz intitolato “Prospettive Musicali”, ma fu solo cinque anni dopo che conobbe Pagliai attraverso suo zio materno, che li presentò.

Ugo Pagliai per cosa è famoso?

Ugo è famoso per aver preso parte alla maggior parte delle immagini del cinema italiano, facendo più di 200 film dal 1943, quando aveva solo nove anni. Tipico personaggio interessante, ha interpretato ogni tipo di ruolo: eroe, cattivo, comico o semplicemente personaggio memorabile come i suoi ruoli nel classico film “Due donne” di Vittorio de Sica (1962).

Ugo Pagliai a 16 anni

Ha girato anche film per bambini con registi come Maria Antonietta Stefani e Alessandro Blasetti. Ma tra tutti i suoi personaggi ne fece uno che gli fece ottenere un grande successo in televisione: quello di ‘Fastoffene Mittelohr’ in la serie TV “Le avventure di Pinocchio” (1957) di Blasetti. La serie ebbe anche un grande successo in Sud America, dove Ugo fece alcune tournée come cantante di canzoni per bambini.

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Fastoffene Mittelohr al lavoro con i suoi amici

Ma Ugo non ha smesso di lavorare sul grande schermo, dove si è dato alla recitazione di personaggi, recitando in film di registi come Federico Fellini (“Amore 14”, 1993), Vittorio De Sica (“Il giardino dei Finzi Contini”, 1970), Steno (“Sposami subito”, 1953), Mario Monicelli (“L’armata Brancale uno”, 1966), Ettore Scola (“I cavalieri che fecero l’impresa aka The Knights of the Quest”, 1978) e Leopoldo Torre Nilsson, regista argentino che fece un documentario su Pagliai nel 1987.

Oltre al suo lavoro di attore, Ugo è noto anche come cantante, avendo pubblicato diversi album. Negli anni ’70 inizia a lavorare come cantautore per altri come Carlo Buti e Caterina Caselli. Poi si trovò coinvolto con i Tinto Brass, dai quali scrisse alcune canzoni che furono cantate da Edda Dell’Orso per “Prospettive Musicali” (1965). Ha poi adattato una delle sue canzoni – ‘Voglio fare l’attore” – che divenne un grande successo per Fred Buscaglione nel 1966. Ugo Pagliai è anche un doppiatore e ha doppiato il ruolo di Laurence Olivier in “Enrico V” (1989).

Pagliai si ritirò dalla recitazione dopo essere stato colpito dall’artrite, ma continuò a lavorare come cantautore e produttore musicale fino alla sua morte il 3 agosto 1994