Fra le numerose tecniche usate in Programmazione neurolinguistica e nel mental training per gestire lo stato emotivo ce n’è una che interviene direttamente sulle sensazioni, in maniera quasi “fisica”.
Qualcuno potrebbe obiettare che le emozioni e le sensazioni non hanno consistenza, non sono cose materiali che si possono toccare e vedere.
Eppure, a tutti è capitato almeno una volta di sentir dire (o di dire) “ho un nodo alla gola” oppure “questa cosa mi fa stringere lo stomaco”. E altrettanto di frequente abbiamo visto persone che parlando di un proprio dolore o disagio, ma anche di una sensazione positiva, si toccano il petto o il ventre, più o meno nelle zone fra il secondo e il quarto chakra.
E’ come se l’emozione che si sta provando avesse una propria fisicità, un peso e perfino un movimento.
Gestire l’emozione significa in primo luogo vederla e ascoltarla per poi intervenire. Se vogliamo cambiare una sensazione negativa, quindi, per prima cosa dobbiamo individuare in che parte del corpo la sentiamo (alla gola, alla bocca dello stomaco, nella pancia ecc.) e come “gira”.
Nella maggior parte dei casi, infatti, le emozioni hanno un movimento rotatorio, dall’alto verso il basso o viceversa, oppure in senso orario o antiorario.
Capire come sta girando la nostra emozione è piuttosto semplice: basta far avvicinare la nostra mano sulla zona dove sentiamo l’emozione e ruotarla in un senso e nell’altro. Ci renderemo facilmente conto che se facciamo girare la mano in un senso aumenteremo la sensazione, mentre se la facciamo girare al contrario la depotenzieremo.
Provare per credere.
Federica Mabellini
Nlp Master Pract